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Stress da politica e non Fa parte della vita, certamente di quella moderna, forse nei tempi passati quando si viveva nei campi, in radure sperdute tra i boschi, sui monti, non c'era, salvo che, uno non si fosse costruito la casa proprio nelle vicinanze delle vie normalmente percorse dai lanzichenecchi, oppure il signorotto locale era uno che pretendeva continui balzelli con la scusa di dover rifare qualche aggiustamento ai conti dello stato. Una manovrina per intenderci. Ma ai giorni d'oggi chi non conosce lo stress? perché è a questo che stavo pensando. Stress
è vivere in un paese dove non sai mai quali e quante tasse ti
cascheranno sulla testa e, quando arrivano annunciate da gente che usa
la fantasia come se non avesse altro con cui baloccarsi, non riesci
a capire nemmeno come sono applicate e come vanno pagate. Stressante
è non sapere mai chi ti governa effettivamente, ma sapere per
certo che chi lo fa ti sta mangiando il panino che hai in tasca senza
nemmeno togliergli la carta. Che quando fa dichiarazioni importanti
non ci crede nemmeno lui e forse si sta facendo venire l’ulcera
a forza di stare serio mentre invece scoppierebbe dalle risate. Sì, tutto questo è stress. Chi lo può negare? Però, a stressare può essere anche la litigiosità, quella degli altri per intenderci. Quella che giorno per giorno accompagna la vita pubblica e trova spazio nei notiziari o sulle pagine dei giornali. E' così. Non si può negarlo. E non è cosa da poco, perché coinvolge tutti, ben diversamente dalle liti private e la frequenza è così sconcertante che si potrebbe tranquillamente affermare che il nostro è un Paese di poeti, navigatori e ciarlieri permalosi che litigano ad ogni occasione. Le indiscrezioni e relative liti sono tanto frequenti e varie che anche per loro andrebbe stilato un bollettino giornaliero, tipo bollettino del mare, della neve, delle valanghe o dei protesti. Giorno per giorno, spesso ora per ora, veniamo a sapere che: Il
sottosegretario (xx) ha querelato il giornalista (yy) che ha sua volta
aveva appena insinuato che il ministro (zz) aveva detto - inter nos
- che il sindacalista (ww) aveva dichiarato che l'imprenditore (kk)
era venuto a sapere dalla cognata del cugino del guardiano notturno
della fabbrica di un altro imprenditore - assente perché in vacanza
in Patagonia, beato lui - che alla Procura di (ss) era stato scoperto
che un addetto alle pulizie si era appropriato di un foglio usobollo
con un avviso di garanzia diretto al vescovo (gg) in merito alle indagini
(segrete, ovviamente) sulla vendita in nero di candele votive per l'acquisto
di spinelli per la parrocchia di (qq). E se fosse tutto vero? Che stress! Forse è meglio se mi concedo una vacanza. Magari in Patagonia, comprando un biglietto di sola andata, però! |
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