Il permesso

Vuoi un permesso per andare ad ascoltare una conferenza? No Filippo, mi dispiace ma non posso concedertelo. Lo so che ti sei sempre comportato bene, ma non è questo il punto. Sono anche certo che torneresti a casa e che la conferenza non è una scusa per scappare. Perché dovresti, visto che questa è casa tua e sei servito come un principe? Non è nemmeno una punizione, la mia, e questa non è una prigione. Se non ti permetto di uscire è per la tua sicurezza. Mi preoccupa la possibilità che tu vada a finire sotto un'automobile e non è detto che ti lascino entrare alla conferenza, anche se l'argomento è indiscutibilmente interessante per un gatto come te, considerando che parla di topi e roditori in genere. E' solo, ripeto, una questione di sicurezza. Sono convinto che non aggrediresti nessuno, tanto meno qualche tutore dell'ordine e nemmeno che ti metteresti a rubare o uccidere vivendo alla macchia. Lo so che non sei un delinquente ma un onesto gatto di casa, anche se ogni tanto ti lasci prendere la zampa e commetti qualche furtarello a discapito dei miei biscotti al cioccolato.
Sì, amico mio, ho letto anch'io che a certi delinquenti con un curriculum di rapine, sequestri di persona, stupri e omicidi concedono il permesso di uscire di galera, ma è un'altra questione e non saprei proprio come spiegartela. Sono i misteri di questo Paese, stranezze che leggendole sul giornale o ascoltandole alla televisione speri sempre che siano delle bufale, fantasie, soggetti di racconti di fantascienza, d'umorismo nero. Perché sono talmente assurde che ci resti male al solo pensiero, tanto che uno comincia a chiedersi se le prossime prigioni le costruiranno con le maniglie delle porte anche dalla parte interna e, se proprio ci sarà una serratura, sarà consegnata una copia delle chiavi anche al detenuto, magari con un bel portachiavi d'argento e il nome inciso su.
Capisco anche che ci sono delitti e delitti e i delinquenti hanno diritto a redimersi e meritano anche un po' di fiducia se lo fanno, ma tutto ha un limite. Soprattutto, se l'individuo dovrebbe restare in prigione per altri 30 anni - dico poco - per non parlare che ha già approfittato di un permesso durante il quale, oltre a scappare, ha sparato anche a dei Carabinieri ferendoli gravemente. Chissà come mai aveva una pistola? Ed è pure sotto processo per reati commessi in prigione... che dire di più? Chiamala redenzione!
Da noi il concetto di pena assume a volte un significato assai vago. C'è chi sta dentro per aver fatto poco, chi perché è in attesa di giudizio e a tutti gli effetti colpevole ancora non è, chi dovrebbe rimanerci per sempre perché si è accumulato ergastoli come gettoni d'oro ad un gioco a premi particolarmente fortunato.
Alcuni di questi che per le atrocità commesse il carcere lo dovrebbero avere anche duro, non ci stanno più e scioperano per ottenere un trattamento migliore, alla faccia di tutti quelli che hanno ammazzato, della droga che hanno importato a tonnellate e di tutte le altre nefandezze commesse. Poverini, vanno compresi, compatiti se il carcere è troppo duro, sarebbe meglio accontentarli, prima che si mettano a fare i capricci sul serio. Non sarebbe dignitoso per dei potenti boss mafiosi frignare come bimbetti ai quali è stato rifiutato un dolcetto. Dopotutto, è gente d'onore, uomini di rispetto, pezzi da novanta. Che figura ci farebbero? Per non parlare di quelli che qualche errore burocratico ha rimesso in libertà. Questione di date che altro non sono che numeri come quelli del super enalotto o del Bingo. Pensa un po', che gradita vincita per un ergastolano!
Tutto ciò non fa nemmeno sorridere, nonostante l'assurdità del fatto, perché qualcuno si è dato da fare per catturarli rischiando anche la vita, altri hanno raccolto le prove e sono riusciti a farli condannare ed altri ancora hanno vissuto con loro la prigione per tenerveli al chiuso, lontani dal crimine, lontani dalle strade e dagli innocenti che, grazie a Dio, sono la maggioranza di quelli che vivono e lavorano liberi.
C'è da chiedersi quanti ne circolano di detenuti che se ne sono fregati del permesso e non sono rientrati, scarcerati per errore, condannati al domicilio coatto che vagano tranquilli e continuano a sbrigare i loro affari, quanti immigrati con in tasca un foglio di via che avranno utilizzato come carta per annotarci la lista della spesa - quella da fare gratis a spese degli altri. Ci sono anche potenti mafiosi, come Bernardo Provenzano, che il permesso l'hanno avuto anticipato per più di quarant'anni e stento a credere che se lo sia goduto solo grazie alla connivenza dei suoi compaesani. Doveva avere un santo in Paradiso con buone conoscenze a Roma.
A tutti questi vanno aggiunti i latitanti e quelli che, commesso un reato, non sono ancora stati individuati, ladri, spacciatori, stupratori, falsari, assassini, terroristi, brigatisti e chi più ne ha più ne metta, tanto su questa nostra felice penisola c'è spazio per tutti, dentro e fuori. Anche se negli ultimi anni ho visto le Forze dell'Ordine accumulare numerosi successi, tra brigatisti, assassini e terroristi catturati.
In ogni caso, ho fiducia e spero che le cose migliorino ancora, che dentro ci stiano quelli che effettivamente ci dovrebbero stare e fuori quelli che non hanno commesso nulla per cui dovrebbero stare dentro.
Insomma, che "prigione" sia scritto solamente dalla parte esterna del cancello d'entrata e non da entrambi i lati, tanto per non fare confusione, per un vivere più sicuro, meno angosciato.
Ma, soprattutto, per la dignità delle vittime alle quali non sono concessi permessi e nessuno, volente o nolente, per burocrazia o disinteresse, ridona la vita che, salvo futuri miracoli della scienza a tutto oggi rimane un esclusiva specialità divina.
Ma questo non c'entra con te Filippo ed io non sono il tuo carceriere e non sperare nemmeno che ci ripensi e, tanto per chiudere la questione, non ti permetto nemmeno di rivolgerti al Tribunale di sorveglianza. Figuriamoci, con tutto quello che avrà da fare per studiare una motivazione "decente" che giustifichi un permesso come quello concesso allo stupratore e forse infanticida di Parma!

paolo carbonaio





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