IL GENIO…

Cos’è il Genio? – spiegava il Perozzi di Amici Miei - “è fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione.” Quella peculiarità che distingue la nostra gente. E il nostro eclettico e stupendo popolo del Meridione, in specie a Napoli, ne è l’espressione più “professionale”.
E lo dico con orgoglio visto che in me circola metà sangue pugliese di origine controllata.
Di colpi di genio italico ne abbiamo infiniti esempi nell’arco della nostra storia. Nell’arte, nella scienza e, in particolare, nell'abilità di arrangiarsi, di superare le difficoltà della vita, come nello scansare regole e balzelli, ma anche solamente per burla o peggio per spillare soldi agli allocchi. Insomma, nel rendersi il vivere meno complicato e gravoso e magari più faceto.
Come dimenticare a Napoli, in occasione dell’entrata in vigore dell’obbligo delle cinture di sicurezza in auto, l’apparizione e la vendita di magliette con una fascia nera dipinta diagonalmente sul davanti? – Geniale!
Ma il Genio non sempre serve a raggirare e far sorridere o risolvere un problema tecnico, a volte ci vuole genio per arraffare “legalmente” soldi ai cittadini, genio di cui i nostri amministratori pubblici possono andare orgogliosi e “se non fosse che è a nostre spese” meriterebbero un Nobel.
Un’Arte, la loro, raffinata nel corso dei secoli già da quando i signorotti del medioevo tartassavano di gabelle i poveri servi della gleba. Col passare delle epoche l’arte si è raffinata, grazie anche al fatto che sono aumentate a dismisura le occasioni con la prosperità e la vita sempre più industriosa e moderna e le occasioni di “taglieggiare” non hanno ormai più limiti come la creatività di questi “cesellatori del balzello” che rasenta la contentezza di Zio Paperone tutto dedito a nuotare tra i suoi dollari, mentre pensa come ingrassare il patrimonio.
Oggi non c’è aspetto della nostra vita che, in un modo o nell’altro, non porti arricchimento alle casse dello stato. Tutto è tassabile, anche l’ombra prodotta dal tendone di un bar. Tributi a volte chiari ed espliciti, ma spesso subdoli, intellegibili, occultati in norme che per essere comprese richiederebbero la consultazione di un navigato dottor azzeccagarbugli.
Tasse sulle tasse, accise create a recupero di spese dovute per eventi ormai scordati anche dalla Storia, sepolti nel tempo che, tuttavia, gravano ancora sulle generazioni a venire. Pure su quelle che avranno ormai colonizzato l’intera galassia. Non meravigliamoci se nella licenza d’uso della famosa macchina del teletrasporto di Star Trek ci sarà un’accise per il recupero delle spese sostenute dallo Stato in occasione di qualche alluvione avvenuta secoli prima nel Salento.
Sapersi inventare una miriade di prelievi, anche minimi, oserei dire “invisibili” è indubbiamente Arte, ma anche Genio e riuscire da questo stillicidio a ottenere una cascata per impinguare le casse dello Stato spendaccione è degno dei migliori illusionisti. Professionisti della riscossione.
Prelievi che oltre a fornirci, più o meno bene ma con tendenza al meno, i servizi di cui dovremmo godere, fanno la felicità dei nostri politici con i loro amministratori pubblici che, grazie anche alla nostra remissività, si possono considerare come quelli l’Anonima Arraffa & Divora.
E noi paghiamo…

paolo carbonaio





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