La
paghetta
Vuoi
la paghetta settimanale Filippo? Non diciamo sciocchezze, quando mai
si è visto al mondo uno che dà la paga al gatto? Per farne
cosa, poi? Vivi in casa e non puoi nemmeno spenderla e se, per ipotesi
assurda, ti lascio uscire, a che ti servirebbe?
Mangi come un principe di sangue reale, hai un gratta-unghie alla moda
che disdegni per preferire il sofà e la casa è piena di
giocattoli che semini dappertutto, per non parlare della cuccia che
è più comoda del mio letto. Abiti non ti servono e nemmeno
scarpe. Potresti, caso mai, comprarti della cioccolata che ti piace
tanto, oppure le olive nere per le quali vai pazzo e me le rubi di soppiatto
dal pane che dimentico sul tavolo da pranzo, riducendolo un gruviera.
Se è per una tavoletta di cioccolata, oppure per qualche oliva,
non ci sono problemi, te le prendo io quando esco.
Forse vuoi una paghetta come compenso per la tua collaborazione a casa.
Ma se fai nulla tutto il giorno, nemmeno la caccia ai topi che dovrebbe
essere il tuo mestiere? Qui topi non ce ne sono e, conoscendoti, se
proprio ne salta fuori qualcuno capitato per caso, dubito che correrebbe
pericolo di vita, considerando la tua infinita indolenza.
La vorresti come rimborso per le spese di rappresentanza? E' vero, sei
presente in questi articoletti, ma li creo io, tu sei solamente lo spunto
per fare ironia e scrivere di argomenti, spesso seri, che altrimenti
sarebbero noiosi senza un pizzico di humour e sai che ha me piace scherzare.
No Filippo, nemmeno uno "spunto" come te, ha diritto ad una
paga sindacale. Non credo sia previsto in nessuno Statuto dei Lavoratori,
te lo garantisco, credimi e mettiti l'animo in pace.
Te lo dico io cosa ti rode, è come sempre colpa della televisione
e finirà che ti proibirò di guardarla. Ti chiudo fuori
del salotto e nemmeno ti lascerò sfogliare i giornali. Tu non
sei un gatto normale, perché ti fai condizionare troppo facilmente
e ne abbiamo già discusso, se ricordi bene.
Hai saputo che i nostri governanti si aumentano gli stipendi, oppure
i rimborsi e hai subito preso la palla al balzo per venire da me a battere
cassa.
Intanto, chiariamo subito che qui non c'è nessun governo e, tanto
meno, governanti. Qui comando solo io e basta. In questa casa vige una
dittatura soft: tutti hanno dei diritti che rispetto, ma le decisioni
le prendo solo io e basta. Tu ci abiti, mangi e sei libero di girare
come ti pare ed il fatto che ti ho coinvolto in questi scritti non vuol
dire che tu abbia alcun potere contrattuale per avanzare pretese. In
ogni caso, anche se volessi darti una paghetta, qui non ci sono cittadini
ai quali farla sborsare con le tasse. Qui non c'è nessuno disposto,
volente o nolente, a pagarle.
Così, come qui nessuno ti ha votato e ti ha eletto a rappresentarlo
e ad occuparsi delle cose pubbliche. Qui le cose pubbliche, se mai ce
ne fossero, le amministrerebbero gli umani e, tra questi, io in particolare.
Certo che di fronte a certe notizie si resta scandalizzati, ti capisco,
amico mio. Fa sorridere, di un sorriso amaro però, scoprire che
c'è chi, come i nostri ministri, può decidere di aumentarsi
la paga ogni volta che gli punge vaghezza.
Ma che ci vuoi fare? Le cose funzionano così e ti faccio notare
con quanta semplicità e armonia si votano gli aumenti. Probabilmente
in aula non si sente nemmeno un bisbiglio, un cader di foglia, caso
mai qualche sospiro compiaciuto, una risatina soddisfatta a fior di
labbra e trattenuta a stento, una stropicciatina di mani per la soddisfazione,
ma certamente nessuna bagarre come avviene normalmente per le altre
decisioni e i valletti possono tranquillamente girarsi i pollici, leggendo
Topolino, e se qualcuno vuole proprio protestare, lo fa per farsi notare,
sventolando indignazione, ben sapendo che in ogni caso ne sarà
beneficiato anche lui, come tutti. Maggioranza e minoranza non contano
più, governo e opposizione diventano una fonduta, destra, sinistra
e centro si trasformano nei cavalieri alla Tavola Rotonda di re Artù,
oppure nei tre moschettieri: tutti per uno e uno per tutti.
Oltre a ciò, se ne sa poco in giro, nessuno strombettare e sembra
che si premurino di non farcelo sapere, ma non lo tengono "volutamente"
nascosto, per carità, evitano semplicemente di farne pubblicità.
E' una questione di tatto, perché con tutte le notizie sconvolgenti
che ci martellano la testa ogni giorno, non vogliono amareggiarci ancora
di più la vita. Una vera delicatezza, ti pare?
Beh! Che dire? Sapere che laggiù ogni tanto c'è armonia
può far solo piacere. Ci si sente ben governati, perché
l'unità fa la forza e la forza dà certezza e sicurezza.
Di liti, offese, dichiarazioni sull'orlo dell'insulto, se non peggio,
ne vediamo troppo spesso, praticamente ogni giorno e sapere che almeno
in un'occasione anche gli scalmanati e i meno tolleranti accettano una
proposta e votano compatti, ci rasserena. Possiamo stare tranquilli,
nella speranza che coloro che pensano così bene a se stessi,
certamente lo faranno anche nei nostri riguardi.
Giorni fa, Filippo, girava sul Web una lettera che trattava proprio
di stipendi e rimborsi, oltre che di facilitazioni per i nostri politici
e ti dirò che, leggendola, ne sono rimasto sbigottito. Mi auguro
veramente che sia una bufala, una delle solite panzane fatte girare
in Rete per i creduloni.
Pensa, amico mio, che oltre ad aumentarsi gli stipendi e gestirsi i
vari rimborsi, hanno gratis il telefono cellulare, i francobolli, i
viaggi aerei, i pedaggi autostradali, i biglietti del treno, la tessera
dell'autobus e della metropolitana, oltre a quella dei cinema e dei
teatri, il ristorante, gli aerei di Stato e le auto blu, le piscine
e le palestre, le cliniche, l'assicurazione per gli infortuni e quella
sulla vita… E non finisce qui. Da quello che ho letto, sempre
nel Web, hanno diritto alla pensione dopo appena trentacinque mesi di
attività in Parlamento e poi altri privilegi che non sto qui
ad elencare perché, viste le cifre degli stipendi, dell'indennità
di carica, il rimborso sulle spese d'affitto e il contributo per il
portaborse, potrebbe sembrare un'esagerazione, degna delle imprese del
Barone di Munchausen.
Cosa ci vuoi fare Filippo, se non pensare ad altro,
come ai tempi biblici necessari a concordare e decidere un modesto aumento
di stipendio a favore delle forze di polizia, che rischiano la vita
per difendere i cittadini, uomini e donne che si fanno pestare a sangue
da scalmanati imbecilli negli stadi di calcio le domeniche, subiscono
attentati dinamitardi, oppure si fanno sparare nelle strade da delinquenti
sempre più feroci. Pensa anche ai tanti disoccupati senza speranza,
mentre lo Stato suona serenate per commuovere i cittadini e spingerli
ad ingrossare le file del Volontariato e risparmiare così sulle
spese dell'assistenza. Oppure pensa agli anziani che vivono al limite
della miseria, alle carenze nell'assistenza sanitaria con le sue attese
infinite per avere diritto ad un esame presso un ospedale, mentre ti
danni nel dubbio di avere una malattia grave.
Tu dirai: ma che c'entra tutto questo con la mia paghetta? In effetti,
non c'entra affatto, hai ragione, ma dovevo pur sviare la tua attenzione
da questa insana pretesa di essere pagato. Ti pare?
Dici che sono insensibile e tirchio, per giunta? Ebbene Sì, amico
mio, lo sono, ma per te non cambia nulla, quindi finiscila e mettiti
il cuore in pace, prima che decida di farti contribuire alle spese di
casa.
paolo
carbonaio
Pubblicato
nella rubrica "Sottocoperta"
del settimanale on line |
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