Italiani
specie stanziale non protetta
Dovrebbe interessare la LIPU, il WWF, oltre gli animalisti
e gli studiosi della natura, che ultimamente sul territorio nazionale
vi è una nuova specie stanziale, la specie Italica che si sta
diffondendo sempre più. Finiti i tempi delle gradi trasmigrazioni
che hanno permesso la creazione di colonie come Little Italy in America,
simili in Australia ed altre località della Terra, stanno per
esaurirsi anche le migrazioni minori dovute all'attività lavorativa
e a quella vacanziera, anche solo fuori porta. Tra le specie stanziali
nuove c'è quella alla quale sono tarpate le ali se vuole spostarsi
volando, costrette a terra da scioperi comandati e spesso singhiozzanti
che seguono gestioni allegre che accumulano miliardi di debiti come
chicchi di grano dopo la mietitura. E' detta Specie Aeroportuale costretta
anche a svernare, bagaglio appresso, nelle sale d'attesa che mai potrebbero
vantare nome più appropriato. A questa si aggiunge la numerosa
specie detta Ferroviaria che tra ritardi, soppressioni di interi convogli
e disinfestazioni da fauna varia, è costretta a vivere sulle
pensiline, oppure in arcaiche e deprimenti sale d'aspetto arredate con
sedili degni dei cavalletti di tortura in uso ai tempi d'oro della santa
inquisizione. Questa specie, come la precedente, riesce a stento a superare
i morsi della fame nutrendosi di panini plasticati conquistati dopo
furiosi combattimenti nelle resse davanti alle casse. Ci sono, poi,
le specie stanziali locali ormai vastamente disseminate in ogni luogo
abitato e fornito di strade per autoveicoli e linee pubbliche di trasporto
locale. Esse consumano la loro esistenza recluse nelle autovetture imbottigliate
nel traffico, nell'attesa di lasciare il posteggio bloccato da qualche
esemplare privo di sale mentis che ha parcheggiato in seconda fila,
oppure, se appiedate, sotto spogli e rari gabbiotti attendendo un autobus
che ritarda a causa dello stesso cretino che stavolta l'auto l'ha abbandonata
sulla corsia preferenziale. Infine, va ricordata la specie automunita
che si avventura fuori città e trascorre la maggior parte del
tempo che avrebbe dedicato al moto in demoralizzanti attese sotto il
sole, impantanata nella neve o immersa nella nebbia, in prossimità
dei caselli autostradali o su circonvallazioni ed è facilmente
identificabile perché al posto di San Cristoforo sul cruscotto
espone l'effige del Beato Passante di Mestre, nella speranza di un suo
prossimo avvento sulla terra.
paolo
carbonaio |