Cronache dall'Affanistan
Filippo,
smettila di ridere così sguaiatamente! Forse è stato solamente
un lapsus a far dire a quel nostro rappresentante al Governo Affanistan
invece che Afghanistan. Un semplice lapsus che, lo preciso per lui in
particolare e per te che sei uno zuccone, non è un nuovo modello
di lapis per prendere appunti.
Certo è, che certi strafalcioni lasciano veramente perplessi
e più che far ridere dovrebbero far piangere. Capirei se quel
martoriato Paese fosse sconosciuto ai più, un'insignificante
zona geografica persa nella regione della foresta amazzonica o della
lontana Russia orientale, ma dopo i fatti di New York e la guerra, dopo
aver sentito infiniti racconti e visti chilometri di pellicole sui Talebani
e sulla disgraziata vita che si conduceva lì, per non parlare
degli ultimi atti di terrorismo che hanno visto anche vittime tra i
nostri soldati, anche un paracarro avrebbe imparato il nome esatto.
Forse sarà stata colpa dell'agitazione dovuta all'intervista,
alla minaccia del microfono puntato in faccia dalla giornalista, patema
da telecamera. Mah!
D'altronde non è stato l'unico caso al quale abbiamo assistito
sgomenti, questo dell'Affanistan, altri non meno terrificanti ci hanno
visto spettatori increduli e stupefatti nell'apprendere che per qualcuno,
anche nostro rappresentate, il famosissimo sudafricano Premio Nobel
Nelson Mandela è invece sudamericano, forse Brasiliano come Caetano
Veloso, oppure Milton Nascimento, e come loro musicista. Non possiamo
nemmeno dimenticare di aver scoperto, sempre grazie a quelle interviste,
che c'è anche chi non sa cosa sia la CONSOB, la Commissione Nazionale
per le Società e la Borsa e nemmeno conosce il Darfur che , sembra
una marca di dolciumi, mentre in realtà e una zona del Sudan,
in Africa, dove si muore in guerra e per fame e sete da una vita. Fantascienza?
No, direi piuttosto fantascemenza, oppure una forma virulenta di repulsione
culturale non solo verso la Storia, ma anche verso la cronaca quotidiana
che straripa di notizie sull'Afghanistan e sul Darfur, che menziona
ogni giorno la CONSOB e che dell'aumento della temperatura dovuto all'effetto
serra ne ha fatto un evento d'importanza mondiale se non galattica.
Dopo aver appreso che nei palazzi romani del potere c'è chi si
droga, scoprire anche che alcuni sono a tali sottolivelli culturali,
mi rattrista molto. Sono certo che anche tra la gente comune c'è
chi avrebbe risposto così e questo è da addebitare alla
Scuola, alla pochezza intellettiva della stragrande maggioranza delle
trasmissioni televisive, all'ascolto di certi personaggi anche televisivi
che negli strafalcioni sguazzano bellamente incoscienti o, peggio ancora,
credendosi così di fare gli spiritosi ed aumentare la loro popolarità.
Che tutto ciò, questa profonda ignoranza nella vita pubblica,
sia dovuta all'effetto serra? Quello che per qualcuno a Palazzo sta
"raffreddando" la Terra? Speriamo di no, speriamo che siano
casi sporadici dovuti a quei cittadini che nelle urne delle elezioni
inseriscono i nomi degli amici e dei parenti più per simpatia
o per interessi personali, invece che per ragionata scelta politica
nell'interesse comune del Paese. Speriamo siano solo delle mosche bianche
che sono inavvertitamente sgusciate oltre quella rete virtuale che dovrebbe
trattenere fuori dalle stanze del potere chi non ne è all'altezza.
D'altronde, e lo dico con rammarico, in un Paese di Cavalieri, Commendatori,
Eminenze, essere Onorevoli più che un titolo meritato e conquistato,
rischia di diventare per certuni solamente un’etichetta utile
più a far riconoscere la potenza che la qualità.
paolo
carbonaio |