Caro diario - n.2

Caro diario,
sono di nuovo qui con te, perché sento la necessità di dare sfogo alle mie tristezze e alle mie preoccupazioni. Questa notte ho avuto un incubo agghiacciante e solo con te mi posso aprire raccontandoti in “tutta sincerità” quello che ho passato.
Tu lo sai, amico mio fedele e silenzioso, con quanta passione vivo la mia esistenza di politico, come sento dentro di me quel Fuoco Divino di chi sa di essere la Luce, un Profeta della Res pubblica. Sai anche che mai potrei considerare questa mia missione un lavoro perché, come scrisse Oscar Wilde, "il lavoro è il rifugio di coloro che non hanno nulla da fare", mentre io so bene quale è il mio Destino: sedere sul più alto scranno del potere e operare per il bene degli altri, troppo presi ad occupare il loro tempo lavorando con la scusa di procacciarsi il pane quotidiano. Ma stanotte è stato diverso e, nonostante il fervore e la passione, la determinazione e la fede nel mio Destino e nel mio Partito, mi sono svegliato preda dell’angoscia: il Governo era caduto e per ore mi sono sentito in bilico sul baratro, scoprendo improvvisamente che la mia vita precipitava inesorabile tra i banchi dell’opposizione.
Ho visto passarmi davanti agli occhi, per diventare solamente un ricordo, la mia passata esistenza, i giorni gloriosi trascorsi al Governo ad intrecciare interessi, proposte e discorsi, cavilli burocratici e Leggi in grado di far andare di traverso la cena al più sapiente costituzionalista, mentre attorno a me si alternavano ossequiosi i personaggi dell'economia e della comunicazione, quelli che si atteggiano a difensori degli umili, dei poveri e della natura - null'altro che integralisti.
Un grande spettacolo, in cui io ero il Faro che indicava la giusta e sicura rotta da seguire, quello che, con determinazione e altrettanta diplomatica fermezza, doveva far quadrare gli interessi di quelli che mi avevano sostenuto e che venivano a presentare il conto.
Ebbene, caro diario, tutto ciò l’ho sognato scomparire per colpa di pochi, pochissimi personaggi che avvolti nei panni di un'illusa coerenza politica, di principi degni d'essere difesi anche col sangue dei propri compagni, hanno votato contro di me, o peggio ancora, si sono defilati tradendo i tanti altri che nell'ambiguità delle scelte avevano trovato quel sicuro rifugio dai pericoli e dalle fatiche della vita di cittadini comuni. Per non parlare di un'opposizione che non ha voluto comprendere quanto siano importanti le mie scelte e quelle dei miei Ministri per il Paese. Un'opposizione che non ha compreso il mio vitale diritto a guidare il Paese, designato come mi sento, dallo stesso Cielo. Il suo rappresentante in Terra. Un egoismo, di questa opposizione di miscredenti, che mi è inconcepibile e mi ha sempre fatto soffrire. Ma è stato solamente un incubo, dirai tu!
Sì lo so, amico mio. Tuttavia, oltre a farmi penare disperatamente finché non ne ho preso coscienza, è stata quella angoscia che mi ha ghermito poi al solo pensiero che a volte i sogni possono rivelarsi premonitori. Messaggeri di sventura. Lo ha scritto anche Shakespeare ne La tempesta: Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni… e se fosse vero, amico mio? Se stanotte invece che un incubo io avessi vissuto la realtà.
Una realtà preannunciata tanto per farmi inquietare o, peggio, per tormentarmi. Forse indotta da qualche collega di partito invidioso del mio successo oppure da un oppositore malefico? Il mio potere sta per finire? Diononvoglia!
Devo reagire, impormi e far vedere che non è così facile cacciarmi, che il Paese non può privarsi di me. Che solo io posso governarlo e che senza di me non ha futuro se non quello di finire tra gli artigli di una politica stregonesca in odore di satanismo. Solamente io con la mia intelligenza, e armato del Malleus Maleficarum, sono i grado di reggere le redini del comando.
Amico mio, che notte!
Ma perdonami ti prego se ho voluto alleviare con te le mie angosce. D’altronde, solo tu mi capisci e solo tu sai conservare tra le tue pagine, salve da intercettazioni, il mio cuore. Non ti preoccupare passerà anche questa e appena risalito su mio scranno in Parlamento dimostrerò che a me opposizioni, correnti malfide di partito, stampa e opinione pubblica fanno un baffo. Che mi basta prendere la parola, fare qualche sorrisetto, una battutina per ammaliare tutti.
Come un novello Pifferaio di Hamelin…

Tuo Onorevole Pinocchio

paolo carbonaio





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