Nel giorno della memoria

Nel giorno della memoria, che dovrebbe durare sempre ma che sul calendario non è che una data durante l’anno, sarebbe il caso di fare silenzio ed evitare i discorsi ufficiali, le frasi trite e ritrite piene di retorica, gli inneggi alla tolleranza e le espressioni contrite che durano il tempo della commemorazione.
Non servono a nulla e non servono a nulla nemmeno questi interventi pubblici che sembrano discorsi elettorali. Lasciamole stare tutte queste forzate e “sofferte” partecipazioni dettate dagli orari dei vari personaggi importanti con l’agenda piena di impegni.

Pensiamo e basta, mentre guardiamo le immagini atroci che il Tempo ci ha conservato da buon Maestro e ascoltiamo quelle poche testimonianze che ancora sopravvivono, gli sguardi dei vecchi che hanno visto il fondo più oscuro dell’Uomo e sono diventati la nostra memoria. Pensiamo anche alle migliaia di uomini che hanno combattuto e sono morti sui campi di battaglia o nella resistenza per fermare tanta brutalità.
Mostriamo tutto ciò ai più giovani perché sappiano e assieme a noi ci pensino, comprendano nei loro cuori che fatti del genere non devono più ripetersi e che ognuno di loro dovrà ricordarlo a sua volta, per tramandare il ricordo a quelli che seguiranno, anche quando non ci saranno più testimoni, foto e filmati, cancellati dagli anni. Nei secoli a venire, quando l'uomo viaggerà nell'Universo, perché il ricordo deve rimanere e mai scomparire. Esso è parte della nostra storia e nulla va cancellato definitivamente, nemmeno gli aspetti peggiori.

Pensiamo a quanto atroce può diventare questo nostro mondo quando l’uomo perde il senno e diventa il burattino di altri suoi simili e della loro follia omicida.
Soffermiamoci col pensiero a tutte le ingiustizie che nel passato siamo stati capaci di commettere nel nome di una religione, di una ideologia, del desiderio di conquista, del bisogno di arricchire sfruttando gli altri.

Non lasciamoci nemmeno coinvolgere in diatribe create da coloro che dichiarandosi “negazionisti” vogliono modificare o addirittura cancellare la Storia, convinti di diventare protagonisti e di acquisire notorietà, perché in fondo non esistono, sono meno del nulla e se girano ancora con le svastiche è solo una questione di quoziente intellettivo carente. In fondo, non sono altro che posticci fantasmi del passato. Non sono nemmeno originali e se non fosse che spacciano odio ideologico per verità, andrebbero ignorati completamente finché si stufano dei loro nefasti trastulli e diventano finalmente Uomini Veri, degni di vivere tra la gente libera, che non è perfetta ma almeno cerca di esserlo e di vivere in pace.

paolo carbonaio





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