Filippo
s'informa. Notizie, ovvero insegnare al gatto come si legge un giornale.
Lo
capisco guardandoti, Filippo, con il muso accigliato e i baffi all'ingiù
e da come getti da parte il giornale. D'altronde, non è la prima
volta che ti capita da quando hai preso l'abitudine di sfogliarlo la
mattina, lappando la tua prima ciotola di latte: qualcosa ti ha irritato.
Non posso nemmeno biasimarti, considerando tutto quello che ci scrivono
sopra, capita anche a me, amico mio. Si fatica a buttar giù con
la prima colazione, la notizia che assassini ergastolani sono liberi
per un errore giudiziario, mentre i nostri litigiosi e suscettibili
politici, scusami il bisticcio di parole, intasano i già affollati
tribunali di "querule" querele reciproche.
Ci resti male anche a leggere che un'accozzaglia di violenti scellerati
con la loro stupida, quanto mal compresa passione per il calcio, gente
che se avesse un grammo di cervello sarebbe almeno da considerarsi cretina,
è riuscita, non solo a stravolgere un piacevole pomeriggio allo
stadio a migliaia di persone, ma anche a farlo diventare un fatto da
cronaca nera d'interesse nazionale. Per non parlare del resto: di guerre
sparse un po' dappertutto, atti terroristici, incidenti stradali e ferroviari,
infanticidi, club di pedofili e risparmi di una vita volatilizzati tra
miriadi di società create ad incastro come in puzzle diabolico.
I giornali sono diventati bollettini di guerra, dove sembra che al mondo
l'esercito della stupidità, dell'immoralità, dell'intolleranza
e del malaffare riesca a battere quello del buon senso, dell'onestà
e del rispetto. Ho detto "sembra", altrimenti si finisce per
diventare negativi, ma cerchiamo di non diventarlo, Filippo e vediamo
di prendere le buone notizie e leggerle per prime, anche se mi sembra
che ci stiamo abituando a preferire le altre su cui si ferma subito
l'attenzione, come se fossero colorate di rosso e fluorescenti.
Ogni giorno la scienza e la tecnica raggiungono nuovi orizzonti nel
migliorare la vita, organizzazioni di persone di cuore si danno da fare
per aiutare i meno fortunati e alla televisione spot intelligenti c'invitano
ad aiutare chi ne ha bisogno, a non ammazzarci dopo una serata a ballare,
a rispettare le diversità e a non avvelenarci col fumo e le droghe.
Quindi, caro amico, non facciamoci il sangue amaro solo perché
alcuni assassini se ne vanno a spasso, non sono certamente gli unici.
Non avviliamoci nemmeno se altri, forse innocenti, stanno in galera
attendendo un processo che non arriva mai, oppure se altri ancora lo
sono per aver rubato spinti dalla fame mentre chi ha rubato miliardi
si rilassa pensando agli interessi che maturano alle Isole Cayman e
se ne sta in casa in panciolle agli arresti domiciliari.
Rallegriamoci invece, perché nonostante tutto il mondo va avanti
e sempre più gente raggiunge la prosperità, almeno quella
che permette di vivere un po' meglio e beneficia dei progressi fatti
nella medicina che allunga la vita. Se tanti altri popoli non possono
ancora trarne beneficio è perché a certi non interessa
affatto. Sono occupati a far soldi con le multinazionali, a cincischiarsi
col debito del Terzo Mondo, perennemente indecisi se ridurlo, rateizzarlo
ancora di più, o cancellarlo, sul modo di riuscire a raggranellare
miliardi sfruttando le materie prime o la manodopera di Paesi lasciati
nell'indigenza, a tentare di far rendere meglio le coltivazioni di papavero,
o a traghettare come Caronte la disperazione da una costa all'altra
del Mediterraneo, facendole pagare anche il biglietto, in cambio di
un garantito futuro di sfruttamento. Si sa, le crociere costano e, poi,
ricordalo: il nostro Paese è meta turistica da sempre, già
dal crollo dell'Impero Romano che ha visto le prime migrazioni turistiche
serie.
Lo so, caro il mio gatto, che non è facile essere ottimisti oggi
che viviamo sotto l'incubo del terrorismo, ma non solo per lui stesso,
che basta e avanza per avere lo stomaco in subbuglio, ma per tutto il
suo contorno di dibattiti e baruffe tra quelli che sono assolutamente
convinti di avere l'unica ricetta valida per eliminarlo e non si capisce
se ne sono effettivamente persuasi, oppure ci giocano su tanto per apparire
in pubblico a far caciara, o solo per difendere i loro interessi di
Partito.
Non te la prendere nemmeno se leggi di pacifisti rissosi, prelati intolleranti,
altri che pretendono di essere rispettati gettando un crocefisso dalla
finestra, oppure altri ancora che giudicano il velo di una donna musulmana
al pari del Babau. Siamo nell'era dei "senza se e senza ma"
ed in quella dei "né con tizio, né con Caio".
E' un mondo nuovo quello che ci circonda oggi, dove siamo continuamente
aggiornati su ogni possibile avvenimento, un mondo che forse non dà
respiro, ma ci fa vivere il presente minuto per minuto, ci sta col fiato
sul collo e ci bombarda di fatti, costringendoci a pensare: cosa che
male non fa, almeno per chi lo ha capito.
In ogni caso, se proprio vuoi tenerti aggiornato, vai a leggerti anche
le notizie culturali che parlano di storia o di novità scientifiche,
letterarie, un po' di cultura generale non ti farà certamente
male, e se proprio vuoi leggere di cronaca o politica, scegli gli articoli
di quotidiani di diverse tendenze politiche, tanto per conoscere le
opinioni degli altri e poterle confrontare tra loro e, alla fine, fartene
delle tue, indipendenti, "personalizzate".
Ragiona, non è detto che alla fine tu sia contrario. Forse concorderai
con quei pareri, ma lo sarai per tua libera scelta e non per la pigrizia
mentale di aver sentito una sola campana. Non buttare anche tu la mente
all'ammasso. Usa la zucca di gatto moderno che hai in dotazione, a guardarsi
attorno hai più cervello tu di tanti umani che sembrano meno
dotati di una vongola.
Cerca d'essere un po' scettico, non dare per scontato tutto quello che
ti dicono solo perché sono in televisione, oppure riempiono un
foglio di carta di giornale. La televisione non è l'Oracolo e
la carta si lascia scrivere sopra qualsiasi panzana. Non ti far condizionare
da un bel sorriso che pare sincero o dal numero e l'entusiasmo dei seguaci.
Non sempre gli ammiratori lo sono per scelta ragionata, a volte molti
lo sono per indolenza, per comodo, tanto c'è chi pensa per loro,
e non dimenticare che spesso i sostenitori sono quelli che prima ti
seguono con entusiasmo e per amore e poi il giorno dopo t'inseguono
per giustiziarti. Nulla è più precario della popolarità
e quando se la ha, basta un nonnulla per perderla e farsi disprezzare
o, peggio, odiare.
Allietati, alla resa dei conti non va tutto così male, finalmente
dovrebbe cominciare la bella stagione e le giornate si allungheranno.
Il sole, quello da prendere con giudizio, ci farà riscoprire
i piaceri del nostro Paese, con le coste ed il mare azzurro, le campagne
fiorite in un verde intenso, l'aria frizzante dei boschi, l'immensità
del cielo sulle montagne.
E' la stagione che tira su il morale a tutti, quando i turisti ci vengono
a visitare come gli uccelli migratori, fedeli alle nostre bellezze.
Finiscono le giornate grigie a casa davanti alla tv e si riscoprono
i giardini pubblici, le passeggiate, la pizza all'aperto, le chiacchierate
seduti su qualche muretto a leccare un gelato.
Ma Sì Filippo, non te la prendere e smettila di leggere il giornale
che ti fa male e ti rende irascibile e nulla da più fastidio
in casa di un gatto nevrotico.
paolo
carbonaio
Pubblicato
nella rubrica "Sottocoperta"
del settimanale on line |
|
|