Trieste
- Barcola |
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Durante tutto l'anno, il lungomare e la pineta di Barcola sono classici
luoghi di passeggio per i triestini. Nelle calde estati gli stessi luoghi
sono anche affollati dai bagnanti, che si ritrovano in particolare ai
Topolini, delle piattaforme balneari che sono anche luoghi di aggregazione
per chi va al mare. Da Wikipedia |
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STORIA - La piccola Pompei triestina. Quando, nel 1887, si scavarono le fondamenta per l’albergo Excelsior (oggi Maria Theresia) di Barcola, in quell’area che oggi si trova tra il cimitero e la chiesa, ci si imbatté in numerosi preziosi mosaici di epoca romana. La sovrintendenza delle Belle Arti bloccò i lavori e si mise a ampliare lo scavo: si scoprirono così i resti architettonici di una villa marittima romana di grandi proporzioni e di grande sfarzo, considerata tra le più importanti in regione. Costruita all’inizio del I secolo avanti Cristo, si estendeva su 300 m di lunghezza di fronte la costa e si articolava in più zone: un giardino circondato da numerosi appartamenti, numerose stanze per i proprietari e per gli ospiti, ambienti termali e di servizio, una palestra, un lungo portico, con colonne, che dava verso il mare, un molo, ecc. Il tutto dava l’impressione di non essere una semplice villa rurale, ma di un edificio che ostentasse sfarzo e ricchezza. Soprattutto si caratterizzava per la presenza di preziosi mosaici e perfino una pregevole statua di marmo di un atleta. Poiché la proprietà era privata e la sensibilità verso i reperti archeologici era meno sentita di oggi, dovendo poi costruire l’edificio, la sovraintendenza, dopo aver staccato i mosaici più preziosi, chiuse lo scavo, portando i reperti recuperati al Lapidario Triestino presso il castello di San Giusto, dove oggi si trovano. (Fonte: Dino Cafagna) |