Trieste - La Strada Napoleonica, il suo panorama e Contovello

La Strada Napoleonica (Strada Vicentina, dal nome dell'ingegnere Vicentini che ne progettò il suo tracciato) collega Borgo San Nazario, una frazione di Prosecco, con l'Obelisco di Opicina. E' lunga circa 3,7 chilometri e percorre il ciglione carsico. E' meta di passeggiate che offrono stupendi panorami sul golfo e su Trieste. La strada, inizialmente, è delimitata a monte da pareti verticali di roccia dove i rocciatori possono fare scuola di arrampicata e allenarsi. La conformazione attuale è dovuta agli interventi di miglioramento effettuati nell'immediato secondo dopoguerra.
Una breve deviazione all'inizio del sentiero porta a quota 332 alla vedetta Italia, uno dei tanti posti panoramici di osservazione posti lungo il ciglione del Carso triestino.

La strada è chiamata Napoleonica perché una leggenda narra che le truppe napoleoniche la percorsero per venire ad occupare Trieste.

Il bosco Bertoloni che affianca il sentiero napoleonico - come spiega un pannello apposto nei pressi della fermata Obelisco della tranvia di Opicina - è di origine artificiale e risale alla seconda metà dell'Ottocento quando il Comune di Trieste avviò un progetto di rimboschimento, con la messa a dimora di piante di pino nero, carpino nero e ciliegio canino, del Carso triestino.
I lavori nel bosco Bertoloni ebbero inizio nel 1878 e portarono all'apertura di piste d'accesso, come la strada Stefania, divenuta poi parte integrante della "Napoleonica". In particolare, la piantagione nella zona dell'Obelisco dedicato a Francesco I d'Austria rappresentava il XVII Bosco comunale. Fu intitolata ad Antonio Bertoloni (Sarzana, 1775 - Bologna, 1869) autore di una ricerca durata trent'anni sulla flora presente in Italia. Accanto al bosco Bertoloni è situato il bosco intitolato invece a Giuseppe Burgstaller-Bidischini (1840-1914), deputato al Consiglio Imperiale d'Austria, pluridecorato e presidente della Commissione d'imboschimento fin dalla sua istituzione, avvenuta nel 1882. Negli anni duemila i boschi Bertoloni - Burgstaller-Bidischini sono stati arricchiti con l'impianto di tigli e pini d'Aleppo.



Il Faro della Vittoria

Il Castello di Miramare

Barcola

Barcola e la città
Lo scudo fatto scolpire nella roccia nel 1821 da Giacomo Vicentini
con la data e l'aquila bicipite
La Napoleonica, oltre che una strada panoramica, è anche una frequentata palestra di arrampicate.
Il villaggio di Contovello
Contovello è un villaggio carsico affacciato sul mare, facente parte del comune di Trieste. L’agglomerato di case dalle strette viuzze si stringe attorno alla piazza che sovrasta il golfo di Trieste e si dissemina fino al laghetto adagiato sul fondo della valle a nord. La presenza dell’uomo in epoca preistorica è testimoniata dai frammenti di ceramiche trovate durante uno scavo effettuato tra i resti del castelliere che si trova nei pressi dell’attuale cimitero. Un’ara sacrificale dedicata a Giove, un anfora del I sec. d.C. e altri reperti testimoniano la presenza dei Romani nella zona che un tempo era molto frequentata essendo nei pressi della strada che collegava Trieste ad Aquileia. Contovello è un abitato unico in Carso sia per la pietra arenaria usata per la costruzione, sia per la struttura urbanistica con le case allineate entro un perimetro ben definito, che richiama la foggia Medievale. Contovello era un tempo conosciuto con il nome di San Girolamo, padre della Chiesa, a cui è dedicata la chiesa del paese che sovrasta la splendida piazza affacciata sul golfo. Dal 1315 si hanno notizie di una torre fortificata chiamata Torre di Moncolano che sorgeva sul limite occidentale dell’attuale borgo di Contovello, a 272m slm, dove oggi è visibile una maceria semicircolare.
Non si sa molto sulla data della sua costruzione, ma si sa che ebbe un ruolo importante nella guerra del 1368-69 tra Trieste e Venezia nelle cui mani cadde nel 1369 per rimanervi fino al 1380, anno in cui le truppe del patriarca Marquardo liberarono la città ed espugnarono la Torre.
Non si sa nulla sulle dimensioni del Castello anche se i documenti attestano che poteva ospitare 100 cavalieri e, nonostante compaia spesso nelle prime carte geografiche a stampa della regione, non è pervenuta nessuna immagine che lo descriva.
Le cronache narrano che nel 1485 Erasmo da Luogar, a capo di un esercito ungherese, cercò di espugnare la Torre di Moncolano ma sconfitto due volte dai triestini, si rifugiò nel Castello di Predjama.
Secondo il prof. Rutteri il nome Contovello deriverebbe da "Conto le vele" per lo scrutare il mare delle donne in attesa del rientro dei pescatori.


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