Trieste - Palazzo Vucetich e Casa Ivanovich in Riva Nazario Sauro

Palazzo Vucetich in Riva Nazario Sauro 8: Nel 1825 il commerciante in granaglie Mihajlo Vucetich, nato nel 1780, fece costruire il palazzo in base al progetto firmato da Antonio Buttazzoni e terminato nel 1936, sull'area del borgo Giuseppino che allora si chiamava riva dei Pescatori. L'edificio è in stile neoclassico e si ispira a Palazzo Carciotti di Matteo Pertsch, di cui Buttazzoni era stato allievo. Si inserisce perfettamente nel contesto edilizio delle coeve edificazioni del fronte a mare del Borgo Giuseppino. Nel 1956 sono state apportate delle modifiche alle porte ed alle finestre del pianterreno. Il palazzo fu venduto dal figlio di Mihajlo Vucetich al conte Muratti. Divenne in seguito sede di diverse società di navigazione, tra cui la "Istria Trieste", la "Libera Triestina" e la "Società Adriatica di Navigazione". Attualmente palazzo Vucetich ospita alcuni uffici della Regione.
L'edificio, in stile neoclassico, è composto da pianoterra e tre piani superiori. Il prospetto principale, che si affaccia sulle rive, è caratterizzato da un corpo centrale in aggetto con una serie di arcate in bugnato liscio che sorreggono una balaustra in pietra, sulla quale si impostano sei semicolonne ioniche, comprendenti primo e secondo piano. Al di sopra del colonnato si imposta una balconata a colonnine in pietra. Le altre due facciate dell'edificio ripetono il motivo dell'ordine gigante del prospetto su riva Nazario Sauro, ma le semicolonne sono sostituite da lesene ioniche. La facciata su via dell'Annunziata è contraddistinta da un balcone centrale. Tutte le finestre del piano nobile sono architravate. Una cornice a dentelli conclude le facciate sotto lo sporto di linda, sostenuto da mensoline. Sul tetto, in posizione centrale rispetto alla facciata principale, si erge una torretta con cupola. (da: http://biblioteche.comune.trieste.it)

La torretta sul tetto è l'arrivo di una scala a chiocciola in legno che dalla soffitta porta al terrazzo. Dalla terrazza si poteva osservare l'arrivo delle barche segnalate anche con appositi segnali dalla Lanterna - Durante la Seconda Guerra Mondiale il palazzo fu sede della Marina Militare tedesca.
Mihajlo Vucetich era sposato con Ana Riznic e aveva cinque figli. Era un ricco mercante di grano triestino e possedeva una grande flotta navale. Si occupava anche di assicurazioni. Il suo impero commerciale fu istituito con decreto del 31 gennaio 1814 come società di commercio all'ingrosso con un capitale iniziale di 20.000 fiorini. Mihajlo ha avuto un'enorme influenza sulla vita economica e sociale di Trieste. Tra l'altro, nel 1851, divenne uno dei cinque direttori della Camera delle assicurazioni fondata nel 1838 con un capitale di 2 milioni di fiorini. La sua famiglia ha finanziato la costruzione di una strada di 3 km da Trieste al quartiere cittadino di Servola. Era anche il presidente della Comunità serbo ortodossa. Il percorso di Mihajlo fu continuato dal figlio maggiore Jovan, nato nel 1835 a Trieste. Ha guadagnato un'enorme reputazione nell'impero austro-ungarico, quindi è stato insignito del titolo di cavaliere. È stato membro dell'Assemblea a Vienna per due mandati e per 10 anni è stato membro del Consiglio di Amministrazione della compagnia di assicurazioni "Generali". Inoltre, Jovan è uno dei fondatori del cantiere navale e della compagnia di navigazione "Lloyd austriaco". Che fu di eccezionale importanza per l'Impero Austro-Ungarico, tanto che durante la costruzione della sede della società, l'arciduca Ferdinando Massimiliano pose personalmente la prima pietra. E il nome di Jovan Vucetich è inciso sulla moneta del 1880 come parte della posa della prima pietra. In quell'occasione fu depositata una pergamena nelle fondamenta del palazzo, con la firma di Jovan Vucetich tra le firme dei membri del consiglio di amministrazione. È stato eletto cinque volte presidente della Comunità serbo ortodossa di Trieste.

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Casa Ivanovich tra Riva Nazario Sauro, Via dell'Annunziata e Via Cadorna, fa parte di un gruppo di edifici prospicienti Riva Nazario Sauro costruiti tra gli anni Venti e Trenta dell'Ottocento, nel corso di una fase di forte espansione del Borgo Giuseppino interessato da un progetto di ampliamento delle rive. L'edificio in esame s'inserisce in tale complesso architettonico caratterizzato dall'adesione a motivi neoclassici, che determinano un "effetto di parete continua" sul mare (Firmiani, 1989). L'edificio viene realizzato nel 1825 su progetto dell'architetto Valentino Valle, per volere del conte Matteo Ivanovich. Nel palazzo sono state ospitate due note personalità triestine, il letterato Alberto Boccardi e l'avvocato nonché consigliere municipale Felice Venezian, eminente figura del movimento irredentista triestino nel periodo della dominazione austriaca. Nel 1937 la casa viene acquistata dalla Società di Navigazione Carlo Martinolich S. p. A..
La struttura, con pianta rettangolare, è costituita da quattro piani fuori terra. Affaccio principale su Via Felice Venezian, secondari Su Riva Nazario Sauro e Via Luigi Cadorna. L'edificio è impostato su di un alto basamento a bugnato liscio, che comprende pianterreno e primo piano, mentre i piani superiori sono trattati ad intonaco di colore grigio. I fori finestra sono semplici di forma rettangolare, con cimasa lineare in pietra in corrispondenza del terzo livello. Gli angoli sono evidenziati da conci di pietra bianca. Cornice marcapiano al primo e secondo piano. La facciate su Via Venezian e su Via Cadorna presentano al pianoterra una teoria di finestre rettangolari e portone ad arco centralea; al secondo piano emerge il motivo della finta balconata con parapetto in ferro battuto su cui si aprono tre finestee coronate da timpano e alternate da quattro lesene. La facciata sul mare presenta una parte centrale rientrante caratterizzata da un ampio balcone a balaustre in pietra sostenuto da otto mensoloni; lo spazio è articolato da cinque finestre timpanate e quattro lesene scanalate di ordine gigante. Lo specchio centrale risulta inquadrato da conci in bugnato liscio disposti a pettine. Le finestre laterali sono arricchite da rilievi a corona d'alloro, motivo ricorrente negli edifici del Valle. A coronamento dell'edificio corre una cornice a dentelli, mentre sulla sommità spiccano due abbaini. Elementi decorativi:Elementi ornamentali esterni. La struttura, con pianta rettangolare, è costituita da quattro piani fuori terra. Affaccio principale su Via Felice Venezian, secondari Su Riva Nazario Sauro e Via Luigi Cadorna. L'edificio è impostato su di un alto basamento a bugnato liscio, che comprende pianterreno e primo piano, mentre i piani superiori sono trattati ad intonaco di colore grigio. I fori finestra sono semplici di forma rettangolare, con cimasa lineare in pietra in corrispondenza del terzo livello. Gli angoli sono evidenziati da conci di pietra bianca. Cornice marcapiano al primo e secondo piano. La facciate su Via Venezian e su Via Cadorna presentano al pianoterra una teoria di finestre rettangolari e portone ad arco centralea; al secondo piano emerge il motivo della finta balconata con parapetto in ferro battuto su cui si aprono tre finestee coronate da timpano e alternate da quattro lesene. La facciata sul mare presenta una parte centrale rientrante caratterizzata da un ampio balcone a balaustre in pietra sostenuto da otto mensoloni; lo spazio è articolato da cinque finestre timpanate e quattro lesene scanalate di ordine gigante. Lo specchio centrale risulta inquadrato da conci in bugnato liscio disposti a pettine. Le finestre laterali sono arricchite da rilievi a corona d'alloro, motivo ricorrente negli edifici del Valle. A coronamento dell'edificio corre una cornice a dentelli, mentre sulla sommità spiccano due abbaini. Elementi decorativi:Elementi ornamentali esterni. (da: http://biblioteche.comune.trieste.it)

Riva Nazario Sauro 22


Riva Nazario Sauro 22

Riva Nazario Sauro 22:



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