Monumenti a Trieste
Piazza Libertà - Elisabetta d'Austria (Sissi)

Il monumento è stato iaugurato il 15 dicembre 1912 e realizzato in bronzo e marmo di Carrara con le sottoscrizioni dalla cittadinanza addolorata per la morte dell’imperatrice. La sua creazione in stile Liberty fu affidata allo scultore Franz Seifert (1866-1951) che aggiunse lateralmente alla figura dell'Imperatrice una allegoria delle Arti e della Natura e l’Omaggio del popolo alla Sovrana. Alla caduta dell'Impero Asburgico, il monumento fu smembrato nel 1921 e ricoverato in un magazzino di Miramare per poi essere ricollocoto in piazza Libertà nel 1997 dopo che la piazza è stata risistemata.


Piazza Venezia - Ferdinando Massimiliano d'Austria



Monumento a Massimiliano d'Austria. Opera dello scultore Johann Schilling, fu inaugurata il 3 aprile 1875 alla presenza dell'imperatore Francesco Giuseppe. Il monumento in bronzo di 8 metri d'altezza, è composto dalla statua di Massimiliano in divisa da ammiraglio che poggia su un alto tamburo decorato da altorilievi raffiguranti le bandiere austriaca, della marina da guerra e mercantile, Trieste e Miramare accompagnata dalla generosità e dalla carità. Una base ottagonale riproduce le personificazioni dei quattro continenti, alternati a piccoli medaglioni con i simboli della scienza, della poesia, delle arti e dell'industria e presenta alcune iscrizioni. All'arrivo dell'Italia a Trieste, fu rimosso e collocato in un deposito.
Dal 1961 il monumento è stato sistemato nel parco del Castello di Miramare e ultimamene ricollocato in piazza Venezia, dopo novant’anni d’assenza, al posto della Fontana del Nettuno, ora riposizionata in Piazza della Borsa.

Ferdinando Massimiliano d'Austria (Vienna, 6 luglio 1832 – Querétaro, 19 giugno 1867) , membro della Casa d'Asburgo, Principe Imperiale ed Arciduca d'Austria, fu Imperatore come Massimiliano I del Messico. Con l'appoggio di Napoleone III di Francia e di gruppi conservatori messicani, venne proclamato Imperatore del Messico il 10 aprile 1864, ma molti governi stranieri (e buona parte degli stessi messicani) rifiutarono di riconoscere il suo governo. Venne fucilato, nel 1867, dagli oppositori repubblicani.

Via Giulia - Domenico Rossetti
Il monumento a Domenico Rossetti, inaugurato il 25 luglio 1901 davanti all'ingresso principale del giardino pubblico di Trieste Muzio de Tommasini.

Il monumento è opera dello scultore Augusto Rivalta, mentre il basamento è opera dello scultore Antonio Garella.

Riva Nazario Sauro - Molo Bersaglieri

Monumento a Nazario Sauro (1880-1916 - Medaglia d'oro al valor militare alla memoria) in bronzo realizzato dallo scultore triestino Tristano Alberti (1915-1966). Il monumento fu collocato di fronte alla Stazione marittima in occasione del 50° anniversario della morte dell'eroe capodistriano, giustiziato il 10 agosto 1916 a Pola dalle autorità militari asburgiche per alto tradimento, dopo un drammatico processo. Irredentista e mazziniano, figura popolarissima nella penisola istriana, Sauro si era arruolato volontariamente nella Regia Marina Italiana dove, prima della cattura, aveva raggiunto il grado di tenente di vascello.

Piazza San Giovanni - Giuseppe Verdi
Opera dello scultore milanese Alessandro Laforet, la sua collocazione era originariamente prevista sotto il portico del Teatro Verdi e pare che questo sia uno dei motivi per cui il compositore è raffigurato da seduto, Fu collocata invece in piazza San Giovanni il 27 gennaio 1906. Trieste fu la prima città a ricordare degnamente Giuseppe Verdi dopo la sua morte, sia per lo stretto rapporto che Verdi aveva avuto con la città (qui avvevve la prima assoluta dell’ opera “Il Corsaro” ), sia per il significato irredentistico di alcune sue note.
Originariamente in pietra, la statua fu rifatta nel 1920 perché aveva subito dei gravi danneggiamenti provocati dai Triestini filo austrici per rappresaglia contro la dichiarazione di guerra dell'Italia il 24 maggio 1915 all'Austria nella Prima Guerra Mondiale. La nuova statua bronzea, sempre dello stesso autore, documentata anche da un suo schizzo, fu creata con la fusione di cannoni austriaci preda bellica. Sul basamento in pietra è visibile l'iscrizione: <<Eretto nel marmo dalla fede dei cittadini il XXVII gennaio MCMVI distrutto da odio nemico il XXIN' maggio MCMXV volle il comune che qui risorgesse nel bronzo il XXIV maggio MCMXXVI>>

Colle di San Giusto - Monumento ai Caduti della Grande Guerra Mondiale
e l'Ara dedicata alla III Armata
Un comitato cittadino promosse l’idea di erigere un monumento ai caduti della Grande Guerra alla metà degli anni Venti. Originariamente il monumento sarebbe dovuto essere sistemato nel Cimitero di Sant’Anna, ma visto il bozzetto presentato dallo scultore triestino Attilio Selva (1888-1970), i promotori preferirono collocarlo sul Colle di San Giusto, nelle vicinanze del Parco della Rimembranza, dove avrebbe avuto una visibilità maggiore. L'opera fu inaugurata il 1° settembre 1935, alla presenza di Vittorio Emanuele III e di diversi esponenti del fascismo. Il Monumento rappresenta tre guerrieri che sostengono un loro compagno caduto, protetti da una quarta figura; alte più di cinque metri, le statue, di forma classicheggiante, si erigono su di un basamento in pietra bianca d’Istria, progettata dall’architetto Enrico Del Nebbio, autore anche del Foro Italico a Roma.
Il 3 novembre 1929 il Duca d’Aosta inaugurò l’Ara della III Armata, da lui comandata durante la Grande guerra, opera dell’architetto Carlo Polli. L'Ara, di forma quadrangolare sorge su un piedistallo di pietra grigia e sui suoi riquadri di pietra bianca sono riprodotte due panoplie fatte di mitragliatrici e di fucili che stilizzano "le armi dei moderni eserciti" secondo canoni di chiara matrice classica, e due scudi. Sui quattro lati del monumento è riprodotta la seguente epigrafe: "La vittoriose armi qui consacrò la III Armata al comando di Emanuele Filiberto di Savoia".Alcuni semplici tratti forniscono sommarie indicazioni sui campi di battaglia, dall’Isonzo al Piave, dove l’unità era stata impegnata.

Piazza dell'Unità d'Italia - Carlo VI d'Asburgo
La statua dello scultore veneto Lorenzo Fanoli in Piazza Unità d'Italia, rappresenta l'Imperatore Carlo VI d'Asburgo in piedi mentre osserva il vecchio nucleo cittadino verso Piazza della Borsa e indica il mare dove nel 1719 istituì il porto franco, dando un notevole impulso al commercio e allo sviluppo di Trieste. La statua fu eretta nel 1728 in occasione della visita dell'Imperatore, ma data la fretta dovuta all’imminenza della visita, fu provvisoriamente realizzata in legno e dorata, e sostituita con l'attuale del Fanoli in pietra solamente nel 1756. Sin dalla sua prima edizione la statua è sempre rimasta nella stessa posizione.

Piazza dell'Unità d'Italia - Pili portabandiere
Il giardino che sorgeva in piazza dell'Unità all'altezza del palazzo della Prefettura verso mare fu eliminato nel 1919 e nel 1923 il Comune sistemò due piloni provvisori di legno a forma di fasci littori. La società Ansaldo di Genova aveva promesso di far erigere al loro posto due piloni di bronzo ma per colpa della crisi del 1929 non riuscì a mantenere la promessa e il Reale Automobile Club d'Italia (R.A.C.I.) la sostituì accollandosi le spese per la loro costruzione. I due piloni avrebbero dovuto essere pronti per il convegno automobilistico che si doveva tenere a Trieste nel 1932, ma furono invece inaugurati appena il 24 maggio 1933 alla presenza del duca d'Aosta Amedeo di Savoia. I pili sono alti 6 metri e sorreggono un'antenna alta 25 metri. Le alabarde collocate sulle antenne sono realizzate in duralluminio con anima d'acciaio. La parte scultorea, il cui bozzetto fu elaborato da Attilio Selva, è alta 4,25 metri e rappresenta gli autieri d'Italia che avevano combattuto nella Prima Guerra Mondiale.

Piazza della Borsa - Leopoldo I d'Austria
La colonna in Piazza della Borsa dell'Imperatore Leopoldo I d'Austria.
Leopoldo I istituì il Ghetto ebraico nel 1696, padre di Carlo VI che invece istituì il Porto Franco. La colonna con la statua è stata eretta nel 1660 in Piazzetta Pozzo del Mare e poi spostata in Piazza della Borsa nel 1808. La statua in bronzo attuale è stata sostituita all'originaria realizzata in legno dorato nel 1660, in occasione della visita dell'Imperatore alla città.
La colonna reca la scritta: Leopoldo I Avgvsto tergestinos invisenti statvtaqve patria approbanti devota vrbis gratitvdo erexit (A Leopoldo I Augusto, in occasione della sua visita a Trieste e dell'approvazione dei patri statuti, la devota gratitudine della città eresse).

Gretta - Faro della Vittoria
Il Faro della Vittoria è opera dell'architetto triestino Arduino Berlam e dello scultore Giovanni Mayer. Iniziato il 15 gennaio 1923 e inaugurato il 24 maggio 1927 dal Re d'Italia Vittorio Emanuele III, è stato costruito in pietra bianca di Orsera dove c'era il Forte Kressich, fatto erigere dall'Impero Austro-Ungarico nel 1854 con una batteria di cannoni a difesa del golfo, inglobandone il torrione principale. Il faro ha un’altezza complessiva di 68,85 metri.
E' anche il monumento commemorativo dedicato ai marinai caduti nella Prima Guerra Mondiale, come testimonia l'iscrizione "SPLENDI E RICORDA I CADUTI SUL MARE MCMXV - MCMXVIII", alla sua base.
In cima alla colonna un capitello sostiene la coffa (costruita a Napoli) nella quale c’è la gabbia (in bronzo e cristalli) che contiene la lanterna, rivestita da una cupola in bronzo decorata a squame. In cima alla cupola s’impone la statua della Vittoria (alta 7,20 metri) dello scultore Giovanni Mayer, costruita in rame e con un peso di 7 quintali, forgiata nella officina di Via Donato Bramante di Giacomo Srebot, dono dagli armatori triestini.
Alla base del faro, sopra il piedistallo, c'è la statua del marinaio (alta 8,60 metri), sempre opera del Mayer, che è stata realizzata con cento tonnellate di pietra di Orsera; sotto ad essa troviamo l’ancora dell’Audace (la prima nave da guerra italiana che, il 3 novembre 1918, ha raggiunto il porto di Trieste, ormeggiando al Molo San Carlo che da allora si chiamò Molo Audace. L'ancora è stata donata il 3 febbraio 1924 dall'Ammiraglio Thaon de Revel) ed ha saldata al diamante una targa che riporta scritto "Fatta prima d'ogni altra sacra dalle acque della gemma redenta il 3 novembre 1918". La statua fu acquistata con una sottoscrizione aperta da un Comitato cittadino. Accanto all'ancora c'erano due proiettili dei cannoni della corazzata austriaca Viribus Unitis che ora sono posti a fianco dell'entrata. In totale il Faro della Vittoria ebbe un costo di 5.265.000 Lire.
Il bozzetto originale del Faro si trova al primo piano del Palazzo della Borsa; è un modellino in bronzo fuso dell'altezza di 56 cm. Il 24 maggio 1927 è stato donato a Vittorio Emanuele III e nel 2006 la Camera di Commercio l'ha acquistato ad un'asta tenutasi a Trento.

Ponte Rosso sul Canal Grande - James Joyce
Sul Ponte Rosso si trova la statua dello scrittore irlandese James Joyce (opera dello scultore Nino Spagnoli nel 2004), in memoria della sua permanenza in città.

Piazza Jacopo Hortis - Italo Svevo
Via Dante Alighieri - Umberto Saba
Italo Svevo (opera dello scultore Nino Spagnoli del 2004)
Umberto Saba (opera dello scultore Nino Spagnoli del 2004)

Riva Caduti per l'Italianità di Trieste (Scala Reale)
Monumento ai bersaglieri e alle ragazze di Trieste

Il monumento dei Bersaglieri e delle Ragazze di Trieste, posto sulla Scala Reale della Riva Caduti per l’italianità di Trieste è opera dello scultore di Todi Fiorenzo Bacci. Ricorda lo sbarco dei bersaglieri avvenuto il 3 novembre 1918 e la «passione italiana» delle ragazze (mule) triestine, nell’atto di cucire la bandiera tricolore da esporre all’arrivo dell'Italia a Trieste. Il monumento è stato inaugurato nel 2004 in occasione del 50° anniversario del ritorno della città all’Italia.


Piazza Guglielmo Oberdan
Largo Riborgo (ex Piazza Malta)
Monumento al Cantico dei Cantici dello scultore triestino
Marcello Mascherini
Opera scultorea "Il guerriero morente" del 1960 di Marcello Mascherini (1906-1983) dedicata "Ai combattenti - Trieste 4 XI 1968"

Barcola
La Sirenetta realizzata dallo scultore Ugo Carà (1908-2004) nel 1986 accanto alla fontana di Piazza 11 Settembre 2011 a Barcola

La “Mula de Trieste” del 2005, scultura realizzata dall'artista Nino Spagnoli (1920-2005), posta sugli scogli presso lo squero del porticciolo del Cedas.


Largo Ugo Irneri


Monumento ai Caduti sul Lavoro del 1997
in bronzo alto cm. 330


Opera dello scultore Ugo Carà



Piazza Giuseppe Garibaldi



La statua della Madonna in oro del 1954 -
Opera dello scultore triestino Franco Asco.




Parco del Castello di Miramare

Sopra: La Sfinge in cima al molo era parte della collezione egizia raccolta da Massimiliano durante i suoi viaggi, grazie alla consulenza scientifica dell’egittologo Simon Reinisch. Scolpita in granito rosa, è di età tolemaica (II secolo a.C.). Alla morte di Massimiliano, l'intera collezione, a parte la Sfinge, fu trasferita a Vienna ed è conservata al Kunsthistorisches Museum.

 


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