Trieste - il Castello di San Giusto e la Cattedrale di San Giusto
Il Castello di San Giusto si erge sulla cima dell’omonimo colle, ed è stato costruito per avere un controllo totale su tutta la città e sul mare. Federico III d’Asburgo ordina la costruzione totalmente a spese dei cittadini di una casa fortificata con annessa una torre. L’edificio era semplice: a due piani. È chiamato “la casa del Capitano” in quanto era l’abitazione del capitano imperiale. Esteticamente non era affatto bello, ma il suo compito era solo quello di controllare il territorio e di prevenire gli eventuali attacchi bellici. Il Castello di San Giusto Trieste non venne costruito tutta in una volta, ma fu eretto in più momenti a causa dei domini diversi che imperversarono sulla città nelle varie epoche. I Veneziani, durante la loro breve occupazione, iniziarono la costruzione del Castello ed in particolare del primo Bastione, quello rotondo, chiamato infatti Bastione Veneto. In seguito venne costruito il Bastione Lalio, un Bastione a forma poligonale, dove oggi è ospitato l’Orto Lapidario Tergestino. Nel 1636, per ultimo, fu costruito il Bastione di forma triangolare, chiamato“Fiorito” o Pomis (nome che deriva dall’Architetto De Pomis). In seguito la costruzione di mura fortificate, dove tutt’ora è possibile passeggiare e ammirare il panorama su tutto il Golfo e su tutta la città, permise il collegamento tra i bastioni. Il Castello non fu mai oggetto di attacchi bellici importanti ed è proprio grazie a questo che è rimasto praticamente intatto. Nel 1918, anno di annessione di Trieste all’Italia, il Castello è stato restaurato completamente diventando così, un importante attrazione turistica nonché un punto di riferimento artistico-culturale, infatti il Piazzale delle Milizie, posto al centro dei tre Bastioni, oggi è sede di spettacoli ed eventi durante tutto il periodo estivo. Con questo importante restauro, la “Casa del Capitano” attualmente ospita, il Museo–Armeria e gli arredi appartenenti a Caprin noto giornalista e patriota triestino. (Fonte: www.ojeventi.it)
1) La prima notizia dell'esistenza del castello risale al 1253 d. C., quando il conte-vescovo Volrico di Trieste, esaurita ogni risorsa economica a causa delle guerre tra Guelfi e Ghibellini, cedette al Comune di Trieste il proprio palazzo, turrito e munito di alte finestre e di cui non rimane nessuna traccia archeologica, con vari diritti e possedimenti, per 800 marchi. Nel 1470 il sacro romano imperatore Federico III diede al castello l'aspetto attuale. I Veneziani lo ampliarono aggiungendo il bastione rotondo. All'epoca della costruzione serviva a difendere la città, ma nel 1600 fu utilizzato solamente come prigione. Le mura, massicce e turrite, hanno la forma di un ennagono irregolare. Sul castello non c’erano finestre, ma feritoie chiuse da spranghe di ferro. Il castello ha come accesso un ponte levatoio. Dai resti presenti sul colle e da quanto raccolto e conservato, si presume che sul colle di San Giusto si trovasse un tempio e probabilmente una postazione militare, vista la posizione predominante sul mare e sulla zona abitata sottostante. La presenza di un tempio è suggerita dal propileo, mentre la postazione militare è un'ipotesi, non esistendo alcuna testimonianza. Trieste (Tergeste) fu colonizzata alla metà del I secolo a.C. in epoca cesariana. Il suo sviluppo avvenne in epoca imperiale, diventando uno dei porti più importanti dell'alto Adriatico sulla via Popilia-Annia. Il nucleo abitativo nel 33 a.C. venne cinto da alte mura (la porta meridionale era l'Arco di Riccardo) da Ottaviano Augusto (murum turresque fecit) e venne arricchito da importanti costruzioni quali il Foro ed il Teatro. da: biblioteche.comune.trieste.it)
Il Bastione Veneto con la Casa del Capitano
2) L'edificio si trova sulla cima del colle di San Giusto, occupato fino dal 1000 a.c. da costruzioni con funzione strategica come testimoniano i resti di una rocca di origine romana. La zona venne arricchita successivamente da diversi edifici importanti come il Tempio Capitolino, con i monumentali propilei e la basilica civile di cui rimangono tracce visibili ai piedi del castello. La struttura attuale venne realizzata nel 1470 per volere dell'imperatore Federico III a spese della cittadinanza triestina: la costruzione era costituita da una casa fortificata e affiancata da una torre, chiamata Casa del Capitano, che oggi corrisponde all'edificio rettangolare a due piani sormontato da una torretta, oggi sede del museo. La facciata principale risulta priva di finestre a primo piano, mentre un terrazzo e cinque aperture si trovano al secondo livello, in origine occupato dall'abitazione del capitano. Tra il 1508 ed il 1509 la struttura assunse la conformazione di fortezza triangolare, che prevedeva tre bastioni alla sommità. Accanto alla torre federiciana venne eretto dai veneziani il bastione "Rotondo". Solo nel 1545 grazie all'azione dal capitano imperiale Giovanni de Hoyos, si provvide alla realizzazione della torre a sud-est di forma poligonale, progettata dall'architetto Pietro de Pomis. Nel 1750 l'allora capitano austriaco Niccolò Hamilton decise di abbandonare la sede del castello, preferendo un nuovo palazzo costruito sul luogo dell'attuale Tergesteo. Da quella data per tutto il XIX secolo l'edificio venne utilizzato come caserma e prigione. Con l'annessione di Trieste all'Italia il castello divenne sede del distretto militare. Nel 1930 l'intero complesso venne acquistato dal Comune, divenendo sei anni dopo sede del Civico Museo del Castello. Durante gli anni Trenta sotto la direzione dell'architetto Ferdinando Forlati vennero eseguiti importanti lavori di restauro, allo scopo di recuperare l'aspetto originario del castello. Oggi l'edificio ospita un'importante collezione d'armi e diversi arredi provenienti da raccolte private triestine, tra cui si può citare l'esempio di Giuseppe Caprin.
(da: biblioteche.comune.trieste.it)
Dopo il 1469 venne costruito su ordine dell'imperatore Federico III il primo nucleo del castello federiciano: 1470-71, l'edificio rettangolare. Rimangono , più sotto, i resti di un precedente castello veneto Nel 1508-9 vi fu una breve occupazione veneziana, che diede inizio alla costruzione del Bastione Rotondo o veneto a fianco dell'edificio federiciano Le modifiche nell'uso dell'artiglieria del Cinquecento richiesero un diverso tipo di bastioni, con angolature diverse per resistere all'artiglieria nuova e così a metà del Cinquecento venne costruito il Bastione Lalio (da Domenico Dell'Alio che lo costruì) o bastione Hoyos (dal governatore spagnolo che lo fece costruire). Nel 1630 venne finito il terzo bastione, anch'esso con spigoli per evitare attacchi di artiglieria, il bastione Pomis o Bastione fiorito dall'uso novecentesco. Per secoli dal 1470 al 1750 vi risiedettero i Capitani asburgici e il Castello non fu testimonio di alcun fatto d'arme fino all'ultima occupazione francese in cui nel 1813 i francesi asserragliati al Castello subirono un assedio con cannoneggiamento Una volta trasferiti in città i Governatori, il castello rimase adibito ai soli usi militari, anche se in città c'era già la Caserma Grande. Si accumularono edifici e sovrastrutture e venne in parte adibito a prigioni Dopo la prima guerra mondiale, dopo lunghe trattative , nel 1930 il castello venne trasferito al Comune di Trieste, che da anni ne sosteneva il diritto di proprietà in quanto costruito su terreni comunali e con corvées di cittadini. Smilitarizzato, vennero tolte le sovrastrutture ottocentesche e restituito all'aspetto medieval-rinascimentale. Il Cortile delle milizie venne adibito a teatro estivo all'aperto con la costruzione di un palcoscenico. negli edifici venne costruito un ristorante la Bottega del vino e un locale per danze; venne creato il Bastione fiorito, tutti ripresi nel secondo dopoguerra. La seconda guerra vide un secondo episodio militare, al 1° maggio del 45 con i tedeschi asserragliati nel castello che si arresero ai militari neozelandesi. Il castello federiciano trasformato in museo ospita soprattutto l'armeria, le collezioni Caprin e mostre temporanee. (Fonte: Elisabetta Marcovich)

Il colle di San Giusto prima della sistemazione degli anni '30 era un colle alberato con i vigneti di proprietà di Davide Fischmann e di Giuseppe Popper. Questo fondo era conosciuto anche come campagna Pillepich dal nome del precedente proprietario. Sopra la campagna si vedeva il castello con la torre del capitano trasformata in abitazione. Il Comune acquistò questi terreni, per creare un vasto spazio al fine di collocare un monumento ai caduti della prima guerra mondiale. Il progetto della sistemazione del colle venne realizzato dell'arch. Vittorio Privileggi (Parenzo 1880-Trieste 1955). Per aprire una strada che avrebbe permesso agli automezzi, necessari per i lavori di scavo, di raggiungere il colle, vennero demolite le case ai piedi della rocca del castello, il 27 ottobre 1929 veniva inaugurata la via Capitolina. Quando nel 1929 iniziarono a spianare il terreno sotto il Bastione Rotondo, affiorarono, inaspettatamente, le prime tracce di una pavimentazione romana, frammenti di capitelli ed un' epigrafe. Erano i primi ritrovamenti della basilica forense romana. (Fonte: Margherita Tauceri)
Se ci rechiamo sul colle di San Giusto troveremo questa spianata, un po’ brulla, con numerosi monconi di antiche colonne: si tratta di quel che resta della basilica civile romana, il più grande edificio di epoca romana esistente nella Tergeste di allora. Già da questo colpo d’occhio si può vedere quanto fosse lunga e quanto larga (80 per 24 m), ma era anche molto alta. Qui si svolgevano importanti attività riguardanti la gestione della giustizia e della vita amministrativa e politica cittadina. La parola basilica, a cui oggi noi diamo un significato di edificio religioso, per i romani significava semplicemente un edificio civile, cioè non religioso, con funzioni amministrative. È stato il cristianesimo poi che ha “copiato” la parola per indicare i propri edifici religiosi. Il colle di San Giusto veniva denominato allora Campidoglio o colle Capitolino, in quanto, come il più celebre colle romano, era la sede di importanti edifici religiosi e amministrativi. L’attuale via Capitolina vuole proprio indicare la strada che porta al Campidoglio, oggi colle di San Giusto. Sappiamo che l’edificio era anche molto alto, possedeva tre navate e due absidi ai poli opposti; si caratterizzava (come quasi tutte le basilica di allora), per un colonnato a due piani. Infatti si sono trovate sia colonne con capitello ionico (in basso) sia quelle con capitello corinzio - (Fonte: Dino Cafagna)

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