Trieste - la Cattedrale di San Giusto (interni)

L'interno è a cinque navate. le due navate di sinistra appartenevano alla basilica romanica dell'Assunta, quelle di destra al sacello altomedievale di S.Giusto. I preziosi mosaici di ispirazione bizantina-ravennate che rivestono l'abside sinistra risalgono agli inizi del XII sec.: Vi si esaltano la Madre di Dio tra gli arcangeli Gabriele e Michele e gli Apostoli nel giardino mistico. I mosaici dell'abside destra, stilisticamente vicini a quelli dell'Assunta, sono posteriori di circa un secolo: sullo sfondo dorato si staglia il Cristo benedicente affiancato dai martiri Giusto e Servolo. Sotto i mosaici, entro le arcatelle, intorno al 1230 furono eseguiti gli affreschi con la passione di S.Giusto, di sapore popolare: gli episodi riguardano la fustigazione del santo alla presenza del prefetto, la sua condanna a morte per annegamento, il cammino verso il molo, il martirio, il sogno premonitore del presbitero Sebastiano, il ritrovamento del corpo del martire, i solenni funerali e l'assunzione in cielo della sua anima.

L'altare maggiore della cattedrale fu consacrato il 27 novembre 1385 dal primo vescovo tedesco di Trieste, Enrico de Widenstein, nomitato dall'allora imperatore austriaco Leopoldo III.

L’organo di San Giusto:
L’organo a canne Mascioni opus 345 presente all’interno della cattedrale di San Giusto fu costruito nel 1922 da Vincenzo Mascioni al posto di uno strumento precedente realizzato nel 1860 e saccheggiato di tutte le sue canne durante la prima guerra mondiale. Nel corso del restauro necessario dopo la seconda guerra mondiale, effettuato dalla ditta Mascioni negli anni settanta, la fonica dello strumento venne adattata al gusto dell’epoca, le tastiere, originariamente due, portate a tre, le canne di facciata sostituite con altre canne nuove e il sistema di trasmissione fu trasformato da pneumatico in elettrico: attualmente l’organo ha tre tastiere di 58 note ciascuna ed una pedaliera concavo-radiale di 30. (https://www.italiadascoprire.net/)

Da notare nel registro inferiore il motivo del velario attraverso il quale s'intravedono scene allegoriche e la cupola sorretta dai quattro arconi impostati sui capitelli a foglie piene; il tamburo ha una bella decorazione ad arcatelle cieche. A destra della cappella di S.Giusto si apre l'absidiola dedicata a S.Apollinare, decorata da affreschi romanici molto sbiaditi dal tempo, che raffigurano le Storie del Santo. L'abside centrale, che conclude il presbiterio, è stata mosaicata nel 1932 dal veneziano Guido Cadorin che vi ha raffigurato l'Incoronazione della Vergine e Santi. L'iscrizione latina nell'arco ricorda che il mosaico fu donato dalla città di Trieste nel XIV anniversario della vittoria (4 novembre 1918).

A sinistra dell'abside dell'Assunta, attigua alla cappella dell'Addolorata, si apre la cappella del Tesoro, che si trova al sicuro oltre un'artistica cancellata in ferro battuto del XVII sec. Esso è formato grosso modo da tre gruppi di oggetti di epoca diversa: uno bizantino-romanico, uno gotico-rinascimentale e uno barocco-neoclassico. I pezzi più notevoli appartengono ai primi due gruppi. Tra essi sono da notare in particolar modo: l'urna-reliquiario di S.Giusto, in lamina d'argento sbalzato opera duecentesca di produzione cividalese. Fu ritrovata intatta nel 1624 dal vescovo Scarlicchio sotto l'altare del Santo; nell'urna fu ritrovata anche la pietra forata che secondo la tradizione fu legata al collo del martire per affogarlo e il velo dipinto con la sua delicata immagine; il crocifisso dei Battuti, in lamine d'argento dorate e sbalzate, eseguito intorno alla metà del Duecento e rimaneggiato in epoca più tarda;

il crocifisso di Alda Giuliani, donato dalla signora nel 1383; è in argento sbalzato a delicati motivi floreali impreziositi da smalti; sotto la croce appare la figura della donatrice inginocchiata in preghiera; l'alabarda di S.Sergio, divenuta emblema di Trieste, in ferro battuto su piedistallo dorato di stile gotico; secondo la leggenda essa cadde miracolosamente nel foro della città l'8 ottobre 303, allorché il santo soldato fu martirizzato in Siria. La tradizione vuole che l'arma-reliquia non tolleri né la ruggine né la doratura. Nel tesoro è conservato anche il polittico di Paolo Veneziano, raffigurante la Crocifisione e sei Santi entro archetti trilobati; altri Santi compaiono a mezzo busto nei pennacchi fra gli archi. La pala fu commissionata per l'altare maggiore della cattedrale nella seconda metà del Trecento. Nella navata sinistra si aprono le due cappelle di S.Giovanni e di S.Giuseppe. La prima risale ad epoca tardoromanica e fu edificata probabilmente nel luogo dell'antico battistero paleocristiano. La vasca battesimale ha la forma esagonale della consolidata tradizione paleocristiana aquileiese. Sulle pareti sono esposti gli affreschi con le Storie di S.Giusto, recentemente restaurati, strappati dal sacello omonimo, dove nel corso del Trecento avevano ricoperto quelli più antichi, oggi ivi visibili. La cappella di S.Giuseppe fu edificata nel XVII sec. dal vescovo Scarlicchio. Nel 1704 fu eretto il bell'altare marmoreo, in cui è posta la pala raffigurante lo Sposalizio della Vergine, eseguita da Sante Peranda, un discepolo di Palma il Giovane. Nel 1706 fu affrescata dal pittore lombardo Giulio Quaglio, attivo anche a Udine; sulle pareti laterali sono rappresentate le scene della Fuga in Egitto e della Morte di S.Giuseppe; sulla volta la Glorificazione del Santo. Nella navata destra si aprono le cappelle di S.Servolo e di S.Carlo. La cappella di S.Servolo fu eretta nella prima metà del Trecento ed ampliata circa un secolo più tardi. Di grande rilievo artistico è il drammatico gruppo scultoreo del Vesperbild o Compianto sul Cristo morto, in arenaria dipinta, opera di produzione tedesca della prima metà del Trecento. La cappella di S. Carlo fu voluta nel 1336 dal vescovo fra' Pace da Vedano per sistemarvi la propria sepoltura (la sua lapide tombale si trova oggi nella cappella di S.Servolo). In essa sono sepolti alcuni membri del ramo Carlista dei Borboni di Spagna e Marzio Strassoldo di Villanova, capitano cesareo di Trieste dal 1710 al 1723. (https://www.italiadascoprire.net/)



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