FIGLIO MIO

Sono rare le tue impronte sulla sabbia
e poche volte è maturato il grano,
e ti ascolto con piacere.

Mi ricordi il mio canto di guerra
quando mi sono nominato mperatore.
Imperatore dei fasulli.

Lascia perdere, poi capirai.

Gioventù sapiente di vino e di poesie,
sogna ancora e non ti svegliare.
Non è solamente una veglia,
ma è la vita che passa.

Ronda nei miei pensieri la rivedo.

Non ti svegliare pivello.

paolo carbonaio



AFRICA - Sotto il cielo e fuori del tempo
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