IL NANO
Il nano entrò nella stanza, e si tolse i pesanti stivali gettandoli a terra. Erano sporchi di fango come le mie mani. Il nano si avvicinò e senza una parola mi baciò i capelli. Mi sentivo tranquillo. Era andato a controllare la fossa dove l'avevo sepolta, e ne era rimasto soddisfatto.
paolo carbonaio